Dove eravamo rimasti? - L’Horsens riconquista il titolo
"Dove eravamo rimasti?" è l’interrogativo che l’Horsens pone al termine di questa serata trionfale all’intero movimento calcistico danese. La risposta sta nei fatti: il "pericolo giallo", nomignolo dei giallo-neri nei confini nazionali, non se n’è mai andato.
La conquista del 7° titolo nazionale arriva in una serata che rappresenta l’apice di questo ultimo biennio. Contro il Nordsjaelland la squadra, allenata dal giovane e inesperto Vaninetti giunto sulla panchina da due partite, si trova subito in vantaggio nel primo tempo, va a riposo sul 2-0 e poi, complice la stanchezza e la girandola dei cambi atta a concedere a tutti spazio nella passerella finale, si ritrova a soffrire, a lottare con le unghie e con i denti, strappando alla fine una vittoria per 3-2 dal sapore dolcissimo.
Ed è proprio questo lo spirito con cui capitan Lindstrom e compagni hanno affrontato questo calvario lungo un anno e mezzo. Non era facile venire a capo di una situazione così catastrofica: senza una guida tecnica (fatta eccezione per il tecnico della primavera) per più di una stagione, con una situazione economica in continuo peggioramento e con la cocente beffa della stagione 03/17, conclusa al 2° posto ma a quasi 20 punti dalla prima, tutti (o quasi) davano la squadra per spacciata.
Ai nostri microfoni Vaninetti commenta così il successo appena ottenuto: "L’emozione è tanta ma i meriti vanno tutti ai ragazzi, autori di una stagione straordinaria. Suonerà forse strano ma non mi sento di prendermi alcun merito, essendo giunto in questo club a campionato ormai già archiviato, tuttavia ora la musica cambierà perchè questi ragazzi meritano il massimo impegno da parte mia e della dirigenza." Approccio piuttosto modesto quello di Vaninetti, consapevole che per lui la vera sfida comincia adesso. Il tecnico non si sbottona neanche sui nuovi acquisti: "Sono già arrivati alcuni giovani promettenti, l’obiettivo per questo mercato è sicuramente ringiovanire la rosa, colmando alcune lacune, il tutto, anche se dispiace dirlo, a basso costo, per consentire al club di continuare la risalita economica già in atto. Stiamo valutando la possibilità di fare qualche cessione, non faccio nomi perchè ora è il momento dei festeggiamenti, chi vivrà vedrà. Ora, se permettete, vado a godermi la serata con la squadra, la dirigenza e i tifosi".
Unico neo nella serata magica dell’Horsens è l’infortunio di Lindstrom, capitano, bandiera e trascinatore dei suoi con 16 gol in questo campionato: "E’ ovvio che sono dispiaciuto per l’infortunio, ma quel che importava oggi era il titolo. Classifica marcatori? Le statistiche non mi interessano più di tanto, sapevo che questa sera dovevo impegnarmi e provare a segnare per la squadra, il resto è superfluo. Faccio i miei complimenti a Aksel (Johansson, Ad del Copenaghen ndr) per questo premio, anche questa sera ha dimostrato di essere un campione, segnando il 17° gol che gli ha consentito di vince il titolo di capocannoniere con ampio merito. Il futuro? Non riesco ancora a vedermi lontano dai campi di gioco, presto ci sarà un incontro con la società per discutere del mio futuro nel club, ma con ogni probabilità nella stagione 05/17 mi vedrete ancora qua, a lottare con i colori che mi hanno adottato anni fa".
Da Farum è tutto, cala il sipario su questa stagione, ma vogliamo lasciarvi con un interrogativo: "Ora che l’Horsens sta risorgendo, è lecito avere strani sogni europei?"
p.s. Questa sera ad Horsens la birra scorrerà a fiumi cit.

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